Eccomi di ritorno! Preannuncio che è stato un week end
bellissimo, pieno di colori e profumi, peccato purtroppo per il tempo che a
fine Maggio dovrebbe obbligatoriamente essere soleggiato e caldo, ma che invece
irrimediabilmente è uno schifo ( la
radio gracchiava qualcosa a proposito degli esperti che hanno soprannominato
questo fenomeno “ la maledizione del week end”..gliela manderei io una
maledizione a sti esperti del menga!! ). Comunque il maltempo non ha rovinato i
nostri piani riguardo l’appagamento visivo e papillifero a cominciare dalla
cena di venerdì presso un gustoso sushi bar di nuova apertura a Savona.
Sabato mattina è il momento giusto per cominciare la
giornata all’ insegna del gusto, andando alla ricerca di quei piccoli cafè in
cui assaggiare deliziosi cupcakes e carpire differenze e analogie…troviamo
facilmente Le Haricot Magique dove assaggiamo un cupcake al kit-kat e uno al
mou..tortino molto buono, con il cuore riservato all’ ingrediente principale,
ma come pensavo il frosting è una pesantuccia crema al burro..buonissimo per
carità...ma sono fiera di me che punto su ingredienti più freschi e leggeri !!
Per smaltire andiamo a farci frustare un pò dal vento sulle mura davanti al mare, dove ci attende una bella istallazione fatta di lettere bianche alla rinfusa che creano il corpo di un uomo seduto rivolto verso il mare, tutte quelle lettere mi sembrano l'insieme dei suoi pensieri che si materializzano nell' aria, sono i pensieri che determinano chi siamo, prima dei gesti, noi siamo quello che pensiamo, quello che la nostra mente crea, quello che solo noi conosciamo..la mia interpretazione e trovo azzeccatissima la scelta di posizionare quest' opera davanti al mare, un elemento capace di farti perdere nei tuoi pensieri senza rendertene conto.
Contemplando il moto perpetuo delle onde lo sguardo si fissa verso quel blu infinito e la testa inizia a viaggiare, il corpo si rigenera e anche l' animo più turbolento trova un pò di pace...sarà per questo che noi che siamo nati al mare non possiamo vivere senza, è la nostra malattia e la nostra cura al tempo stesso.





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