venerdì 17 giugno 2011

Ultime fatiche..dolci ricompense

Dopo l'inevitabile notte insonne, piena di dolori e quasi sorda per il raffreddore potentissimo, mi accingo a vivere questa ultima estenuante giornata londinese.
Le mie occhiaie riflesse nello specchio dell'ascensore dell' albergo, sembrano sconsigliarmi di affrontare la folla e il massacrante ritmo spaccaginocchia di Camden, ma io impavida resisto e molto presto sono fuori dalla stazione omonima della Northern line. C'è ancora poca gente in giro ed è il momento migliore per andare spediti, addocchiare cosa e dove, per poi ritornare con calma prima di abbandonare il campo, quando i turisti fanno a spallate tra le viuzze dello Stables.


Questa volta me la cavo con poco, nonostante sia partita con il trolley praticamente vuoto, ma in effetti il mio viaggio ha in programma ben altro che lo shopping, così, anche qui, mi metto alla ricerca delle famose tortine, ed ecco che incappo nella casetta di Mimi...


Appena mi accorgo che  iniziano ad esserci in giro troppi Zombies, mi do alla fuga, capisco che sia un appellativo poco carino, ma dicesi Zombies quelle persone che deambulano per i mercati con lo sguardo spento e senza apparente interesse per niente, vagano lentamente, impedendo abilmente qualsiasi possibile manovra di sorpasso a te, che invece negli stessi luoghi ci vai perchè sai quello che cerchi e per questo motivo vuoi muoverti velocemente! Hanno poi la capacità di piazzarsi in mezzo ai passaggi più stretti dove intavolano conversazioni sterili con altri loro simili, creando ingorghi peggiori di quelli della Milano-Genova a Luglio e spesso amano scattare fotografie nei posti più angusti, pretendendo di fermare il tempo e la circolazione a loro piacimento, costringendoti a distrofici passaggi di limbo sotto le loro inquadrature da principianti.
Anche la stazione della metro è brulicante di Zombies che vengono vomitati per le strade e rallentano la mia fuga, ma in un tempo ragionevole riesco ad essere a Carnaby per una visita da Johnny Cupcakes, dove le tortine sono solo stampate sulle magliette , ma sembra di entrare in una vera bakery.


Decisamente troppo caro per le mie tasche, perciò ne esco a mani vuote. A questo punto mi dirigo con le mie ultime energie verso Soho, ancora una volta, visto che la mia Oyster card per girare sulla metro si sta esaurendo e domani parto, e non ho la forza di raggiungere Hummingbird a Portobello in quel di Notting hill.
Mi imbatto in un bugigattolo che vende cupcakes scendendo ad una qualche fermata che non ricordo, ma non mi lascio tentare, ormai è deciso, sogno Cox ed è li che sono diretta. L'atmosfera a luci " rosa " di Brewer Street mi accoglie e mi invita ad entrare e come inebriata dal ricordo della sofficezza, allungo il dito sul bancone trasparente ad indicare una voluttuosa tortina cosparsa di cuoricini rosa.
La burrosità della crema mi da un colpo al fegato, ma mi rincuora il pensiero che domani sarò a casa, finalmente lontano da queste irresistibili tentazioni.



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